Essere timidi non è necessariamente un difetto, ma può essere scambiato per tale, soprattutto se le aspettative che abbiamo sono quelle di superare gli amici di Gianni Morandi su fb.
Può capitare a tutti di essere in un momento no, di credere poco in se stessi, di sentirsi insicuri, in questi momenti non ci sentiamo di aprirci con le altre persone.
A volte qualcuno cerca di spronarci, di motivarci alla socialità: proprio in quel momento le loro buone intenzioni cominciano a lastricare strade verso l’inferno di esitazioni che ci aspetterà.
In altre parole, le tentate soluzioni dei nostri amici e conoscenti aumentano la nostra timidezza. Sentitevi pure in colpa, anche voi contribuite ai problemi di chi vi vuole bene.
Per stare bene in mezzo agli altri le persone hanno bisogno più o meno di 2 cose:
1- sentirsi accettati per quello che sono
2- sentrisi quindi normali
Da un amico, non hanno invece bisogno di:
1- sentirsi dire che devono cambiare
2- sentrisi dire in che modo devono cambiare
Per indicarvi una strada alternativa a quella lastricata di qui sopra, vi propongo le 5 frasi da NON DIRE ai vostri amici timidi, se non volete peggiorare la situazione, con le rispettive 5 frasi DA DIRE, se invece volete aiutarli a sbloccarsi un po’:
#1 NON DIRE “tu vali un sacco!”: se lo è già sentito dire, lo sa già, e in più sembra una ruffianeria costruita, poco autentica.
PROVA A DIRE: “è normale dubitare di se stessi” così non si sentirà strano a farlo. Tutti dubitano di se stessi, a parte i giudici di masterchef.
#2 NON DIRE “tu sei intelligente!”: come la 1), con l’aggiunta che a volte essere intelligente complica le cose, la gente si sente a disagio e scappa a rassicurarsi con un po’ di ignoranza e superficialità, tanto ce n’è ovunque.
PROVA A DIRE: “a volte fare bella figura è difficile…”, lo farà sentire meno strano e più accettato nei suoi quotidiani tentativi di annaspare fra un saluto a mezzabocca e i rimpianti sulle battute che arrivano sempre beffardamente dopo il momento giusto.
#3 NON DIRE “dovresti proporti di più”: l’implicito sottinteso (quelli che fanno più male) è che lui non si propone. Voi direte: è appunto questo il problema! Il fatto è che certi problemi più ce li diciamo e ce li spieghiamo, più aumentano! Dire a un timido che si dovrebbe proporre lo farà sentire ancora più inadeguato e insicuro, dato che gli serviamo come unica possibilità la soluzione che lo manda in ansia.
PROVA A DIRE: “mica bisogna conoscere tutti!” in questo modo ristrutturiamo la sua timidezza in “capacità di selezionare”, si sentirà meno in ansia da prestazione, e forse prenderà qualche iniziativa in più.
#4 NON DIRE: “dovresti avere la battuta pronta!”: e chi è, un politico? Non tutti possono ambire al cabaret o al concorso di miss Italia, l’obiettivo è troppo alto.
PROVA A DIRE: “ti piace dire solo le cose importanti”: anche qui il tentativo è quello di cambiare prospettiva, e anche se parla meno degli altri, può sentrisi più a suo agio nel farlo, e magari aumentare la favella proprio perchè l’ansia diminuisce.
#5 NON DIRE: “non capisco perchè non stai bene in compagnia”: il non plus ultra del giudizio, se già qualcuno sta sempre a casa, con una frase del genere si inchioderà porte e finestre.
PROVA A DIRE: “avessi io la tua sensibilità”: il senso è fare in modo che il significato associato al suo evitare alcune situazioni sociali si tramuti in una caratterisitica positiva, la sensibilità. Chi se ne frega di tutto sta bene ovunque. Avere gusto significa invece avere delle preferenze.
Tra l’altro, questa è secondo me la “spiegazione” più azzeccata della timidezza.
Possiamo peggiorare o migliorare la situazione di chi ci sta intorno in ogni momento. Dipende dalle parole che usiamo.
A dirla tutta, forse il “problema” timidezza neanche esiste, esistono momenti e situazioni. Ma anche se esistesse, possiamo nascondercelo.
In fondo essere autentici è diverso dall’essere inopportuni, chi ha una relazione di coppia lo sa. Lasciamo che la verità ci renda liberi, ma nelle montagne russe della vita un minimo di imbracatura serve.
DR Daniele Boscaro