La psicologia clinica e la psicoterapia non sono scienze unitarie, non c’è quindi un unico metodo, ma varie teorie e strumenti che come obiettivo hanno quello di risolvere il disagio e promuovere il benessere della persona, a livello personale e/o relazionale.
La scelta e la specializzazione professionale di un clinico dipendono da sensibilità personali e da valutazioni ponderate su quelli che possono essere i modelli e le prassi più efficaci a livello scientifico e più coerenti con l’attuale momento storico e culturale.
Il modello che ho scelto è quello interazionista, che deriva dalla tradizione della psicologia postmoderna, nata dai recenti sviluppi della scienza, della filosofia e dell’antropologia.
E’ un modello che integra teorie e metodi cognitivi, strategici, narrativi e olistici.
Come autori di riferimento posso citare Gregory Bateson, Paul Watzlawick, Milton Erickson, Kenneth Gergen, Micheal White, e in italia Gorgio Nardone, nonche i miei maestri, Alessandro Salvini e Diego Romaioli.
Piu precisamente, il modo in cui lavoro prevede la presa in carico di tutta la complessità del sistema-persona: i suoi pensieri, le sue azioni, le sue emozioni, il suo corpo.
Uso le parole, ma anche esercizi di rilassamento corporeo che derivano dalle antiche e scientificamente fondate pratiche della meditazione orientale e dell’ipnosi.